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Elettronica di consumo, si vende più online che in negozio

di Gianni Rusconi

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10 marzo 2009

Circa 765 milioni di euro. A tanto ammonta il giro d'affari dei prodotti tecnologici di consumo – Tv, computer, telefonini, dispositivi multimediali e grandi e piccoli elettrodomestici - acquistati via Internet in Italia nel 2008. Il dato, reso noto nel corso della terza edizione del convegno annuale dedicato alle tendenze del canale on line organizzato da GfK Retail & Technology e Andec (Associazione Nazionale Importatori e Produttori di Elettronica Civile aderente a Confcommercio), è in leggero rialzo rispetto all'anno precedente (+5%) e quel che più conta di segno opposto a quello registrato dai canali tradizionali (-2,2%). Lo shopping via Web regge, seppur con ritmi di crescita modesti, in un momento di generalizzata recessione e tutti gli acquisti effettuati in Rete hanno alla fine pesato per il 4,8% sulle vendite totali del settore.
Bene i computer portatili e le Tv flat, in ribasso i telefonini
Informatica (8,7%), fotografia digitale (7,3%) ed elettronica di consumo (5,5%) si confermano i settori per cui il canale telematico gioca (anche su scala europea) un ruolo particolarmente significativo, almeno a detta degli oltre 320 merchant che compongono il campione esaminato da Gfk. Più nel dettaglio, il cosiddetto mercato del "Technical Consumer Equipment" (elettrodomestici quindi esclusi) ha sviluppato in Italia nel 2008 un fatturato (in flessione dell'1,2%) di quasi 12 miliardi di euro e di questi il 5,9% è transitato attraverso Internet. Nell'economia del business di Tv & Co., il Web vale quindi parecchio – poco meno di 700 milioni di euro nel complesso – e tale cifra sarebbe stata anche superiore se non fosse sopraggiunta la crisi, che ha causato un forte rallentamento delle vendite soprattutto nei telefonini (per cui il peso del canale on line è sceso al 3%). Computer portatili e televisori a schermo piatto, manco a dirlo, sono stati i "best seller" del 2008 mentre ottimi risultati hanno prodotti categorie marginali in termine di valore, come i grandi elettrodomestici, i cui acquisti sono cresciuti su Internet dell'11,8% a fronte invece di una flessione registrata dalle vendite dei negozi fisici.
In Rete si spende mediamente di più
Il cosiddetto l'e-commerce B2C (business to consumer) regala in sostanza qualche sorriso ai grandi nomi (e non solo a loro) dell'elettronica di consumo e la tendenza fotografata in Italia è comune a tutto il resto d'Europa, dove nel complesso il canale on line ha rappresenta mediamente il 10,2% dell'intero mercato dei prodotti hi-tech. Che si suo si presenta in ribasso del 4,2% per un fatturato complessivo (il dato si riferisce alle vendite in Italia, Germania, Regno Unito, Francia e Spagna) di poco più di 102 miliardi di euro. Tornando alla situazione del Bel Paese, "il Web – lo ha detto esplicitamente Maurizio Iorio, Presidente di Andec - non sostituisce il canale distributivo tradizionale ma è bensì visto dagli operatori come un canale integrativo". Sta di fatto che, per alcune categorie di beni di consumo, Internet si comporta addirittura meglio. Secondo Silvestre Bertolini, amministratore delegato di GfK Retail and Technology Italia, "per alcuni specifici fattori competitivi caratteristici del mezzo digitale: disponibilità immediata dei prodotti lanciati recentemente, trasparente ed immediata comparabilità dei prezzi, superamento dei limiti geografici ed efficienza nel tempo dedicato alle scelte. Pur con un numero medio di modelli offerti inferiore ai canali tradizionali, le vendite sono fortemente concentrate su prodotti nuovi, innovativi e di alta gamma".
Dunque non è la caccia al prodotto "low cost" a far crescere la dimensione dello shopping via Internet quanto la possibilità per i consumatori di acquistare beni con meno di sei mesi di vita (caratteristica alla base di oltre il 40% degli acquisti di dispositivi tecnologici in tutta Europa nello scorso dicembre) e quindi tendenzialmente fra i più cari (tanto che la spesa media per acquisto risulta essere superiore a quella dei canali tradizionali). In media, ed è questo il dato su cui riflettere, ogni 100 euro spesi oggi dai consumatori europei per prodotti di elettronica di consumo, 10 vengono destinati allo shopping via computer o via telefonino. E che il fenomeno sia in parte favorevolmente condizionato dalle influenze del Web 2.0 – community, blog, forum ei in misura minore siti di social network – è praticamente un fatto acquisto. Come quello secondo cui on line si risparmia: Gfk ha infatti rilevato che il prezzo di listino dei prodotti tecnologici è del 5% al 20% inferiore rispetto a quello dei canali tradizionali.

10 marzo 2009
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